Il 14 ottobre scorso, in seno al 2° Congresso Nazionale ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico ed acustico) sono stati proclamati i vincitori del concorso nazionale “Un Progetto al Sole 2011”. Il 1° Premio è andato a Ka_Ba un edificio bifamiliare sito in provincia di Vicenza, a Tezze sul Brenta (Vi), il cui progettista energetico è l’arch.Claudio Pellanda, con studio nel medesimo comune.
La motivazione recita “per la realizzazione del miglior edificio energeticamente efficiente in regime invernale ed estivo”.
L’edificio è abitato da 3 anni, ed il concorso chiedeva espressamente di poter avere a disposizione dati di monitoraggio degli edifici partecipanti, al fine di avere certezza dei risultati raggiunti. Si tratta di un edificio munito di diversi dispositivi bioclimatici, atti cioè a catturare il fresco estivo ed il caldo del sole in inverno senza l’ausilio degli impianti. Pur privo di impianti di condizionamento nelle estati degli anni scorsi non ha mai raggiunto i 27°C negli spazi di abitazione, grazie a sistemi per la difesa dal caldo esterno e per lo smaltimento del calore interno.
Spesa per riscaldamento ed acqua calda
Per il riscaldamento invernale e la preparazione dell’acqua calda la spesa è di 0,76 Euro per metro quadrato all’anno, che corrispondono a 76 euro ogni 100 metri quadrati di abitazione per un intero anno, meno della spesa per fare il pieno di un’automobile insomma.
Il segreto sta in dispositivi che catturano il caldo del sole: una serra solare a sud-ovest, ad esempio, riscalda tutta l’aria di ricambio dell’edificio, prima di immetterla negli ambienti abitati. Il sottotetto poi, non abitato, fa da cuscinetto termico tra il primo piano e l’esterno, ed è anche questo munito di vetrate per catturare in modo diretto l’irraggiamento solare. La progettazione ha curato l’eliminazione dei ponti termici e gli spessori di isolamento termico sono generosi.
Il 5 novembre del 2010, a titolo di esempio, nonostante l’impianto di riscaldamento non fosse ancora stato acceso per l’inverno, alle 13,38 una foto scattata ha immortalato un termostato in cucina che registrava una temperatura di 22,6 °C: tutto calore catturato dal sole e immagazzinato all’interno grazie a materiali appositamente scelti. L’accensione dell’impianto di riscaldamento per la stagione invernale avviene all’inizio di dicembre, lo spegnimento ai primi di marzo (3 mesi di riscaldamento all’anno).
Costi per il raffrescamento
Non c'è impianto di climatizzazione in nessuna delle due unità, le strategie per avere il fresco gratuito in estate hanno puntato in modo deciso sull'uso di murature e solai molto massivi, per l'accumulo di fresco da ventilazione notturna trasversale, oltre che sulle geometrie generali degli involucri, che hanno previsto due portici a nord per la cattura e l‘indirizzamento delle brezze notturne estive verso gli spazi di sottotetto. Da qui viene rimosso dalla ventilazione trasversale il caldo eventualmente entrato nel giorno precedente. Murature e solai si caricano di fresco utile a contrastare il calore che eventualmente entrasse il giorno seguente.
Anche le soluzioni costruttive e le geometrie della copertura e delle pareti est ed ovest sono tarate per la massima difesa termica estiva. La copertura è realizzata con un sistema prefabbricato progettato da KlimArK con e per la Mazzonetto SpA di Loreggia (Pd), ed in appositi test condotti all’ITC del CNR di S.Giuliano Milanese (Mi) ha fatto registrare un minor ingresso di calore in estate, rispetto ad una copertura in tegole colore rosso argilla, del 20%.
L’edificio non impatta sull’ambiente: è ad emissione zero di anidride carbonica, ed in parte ( unità ovest ) produce più energia di quella che consuma, grazie ad un impianto di produzione di elettricità da fotovoltaico. L’acqua degli sciacquoni dei water, oltre che per innaffiare il verde e lavare le auto, proviene da due serbatoi interrati in grado di stoccare l’acqua di pioggia e di una vicina roggia. Lavatrici e lavastoviglie sono alimentate con l’acqua scaldata dal sole invece che da corrente elettrica. Non c’è nemmeno l’allaccio alla rete del metano, non servirebbe.
I costi
L'edificio è costato 37.700 Euro in più che se fosse stato realizzato secondo gli standard di prestazione energetica minimi ammessi per l'epoca di costruzione.
Le due famiglie che lo abitano hanno risparmiato in media nei 3 anni scorsi 3.257 euro all'anno complessivamente sulle spese di riscaldamento ambientale e produzione dell'acqua calda, rispetto alle spese che hanno sostenuto in media negli ultimi 3 anni prima di trasferirsi a Ka_Ba, pur disponendo ora di un 44% di volume in più che nelle abitazioni precedenti.
Una proiezione dei costi al futuro, comprensiva di un attendibile adeguamento dei prezzi dei combustibili, permette di sostenere che la maggiore spesa sostenuta sarà interamente ripagata nei primi 11 anni di vita. E a 25 anni dal trasloco il risparmio avrà toccato quota 130.350 Euro. Tolte le 37.700 euro spese in più, l'attivo netto sarà di 92.650 euro.
Tutto questo parla della convenienza economica dell'investimento, non va tuttavia trascurato il maggiore benessere che si sperimenta in un edificio fresco senza climatizzazione e caldo per buona parte della stagione fredda pur in assenza di riscaldamento.
Una buona parte delle soluzioni bioclimatiche adottate è utilizzabile anche in interventi di ristrutturazione edilizia con riqualificazione energetica (retrofitting) degli edifici, migliorando di molto le loro performance energetiche. Simili livelli di efficienza tuttavia si raggiungono usualmente solo in edifici di nuova costruzione. Saranno peraltro resi obbligatori a partire dal 2020 per tutte le nuove costruzioni.
[ arch.Claudio Pellanda - pellanda@klimark.it – www.klimark.it ]